venerdì, agosto 04, 2006

Le origini - Part TWO

Dimenticavo: Fatti e personaggi sono frutto della fantasia dell’autore, ogni riferimento alle realtà è puramente casuale (non si sa mai…).

Barbara abitava molto vicino all’Aula Corsi e per comodità di tutti – e soprattutto del resp. Corsi ritardatario – aveva ricevuto le chiavi ed era stata delegata ad aprire e chiudere l’aula corsi, Mastro di Chiavi e Mastro di Porta (Ensamble).
Il giorno dopo 8.30, Vespa, sotto al portico, bloccasterzo, la trovo fuori - porta chiusa (?). “Ieri sera il Resp e Alfonso si sono trattenuti, si sono tenuti le chiavi e mi hanno mandato a casa…”.
Arrivano tutti, entriamo, corso, pausa caffè. Si ripassano in gruppi gli appunti, i MIEI. “Guarda qui!, Bello Questo!” ecc. ecc.... e poi CLICK “MA quel disegno di ieri, l’hai tolto?” “QUALE?” “Quello mega di Alfons…” CLICK “No, era qui, dopo questo, prima di quello…” Controllo, tra due pagine mi sorride la dentatura del blocco, senza pagina attaccata, anzi STACCATA!
Ma Dove… Ma come… Ma PERCHE’?
Il Resp. è affabile e simpatico, gli chiedo se PER CASO qualcuno ha rovistato sui tavoli la sera prima, “NO” non sa nulla NEGA NEGA NEGA!

Il corso prosegue, da quella sera BLOCCO a casa (quasi sempre credo).
Finisce il mese di corso, iniziano i due mesi di vero lavoro del PERIODO DI PROVA.
Ufficio Titoli. Alfonso è il Vice, sopra di lui il Responsabile, lo chiameremo MISTER Y, Trader degli anni ’80 simpatico Q.B., distaccato, disinteressato (riassumendo ARRIVATO). Due mesi di limbo, ricordo solo la mia prima esperienza con la mitica pinzatrice ZENITH 548: Pinzo, sbatto il retro, parte il caricatore centrale a molla, VOLA, VOLA, si infila tra muro e armadio in lamiera PESANTISSIMO: irrecuperabile! CLICK “Vado a fare delle fotocopie.”. Butto la Zenith monca e inservibile sotto quintali di carta da macero. Entro in un ufficio momentaneamente vuoto, una ZENITH 548 langue sul tavolo, la MIA nuova Zenith, Col DYMO (da quanto tempo non ne vedo uno…) scrivo ANDREA, lettere bianche su striscia nera adesiva. Non so se siete mai stati in un qualunque ufficio, provate a tenere il conto di quante volte avete sentito: “Qualcuno ha visto la mia Puntatrice?”. Io, dal 1982, lo sento ancora oggi.
Altro rapporto interessante quello con la LOGOS 364 OLIVETTI, ma ve la risparmio.
Due oggetti che ORA vedo, uno alla mia destra e uno alla mia sinistra, ORA, qui sulla scrivania.
Tornando a bomba, alla fine dei tre mesi era prevista la mitica PROVA MACCHINE, ovvero uso di Macchina da scrivere e calcolatrice. Passaggio “proforma” per il viatico del posto fisso.
Quella sera mi rendo conto di una cosa: IO NON DOVEVO PASSARE.
E non passai, esito negativo FIRED.
Nel frattempo ho ricostruito E SONO CERTO che mi è stato rubato un MIO DISEGNO. Quindi salutando Alfons l’ultimo giorno, a freddo, gli chiedo pacatamente se ALMENO mi può restituire il MIO DISEGNO. Nega, Nega, Nega!
So di scene apocalittiche avvenute in ufficio dopo la mia uscita. Terzo grado a tutti i colleghi IGNARI “Chi gliel’ha detto, del disegno?”. Non avevo mai parlato di quella cosa in ufficio.
Il mio problema è Il Disegno, non il licenziamento (a parte le ripercussioni famigliari).

Qualche giorno dopo passo a trovare DON, gli racconto la storia. DON mi conosce e mi stima, non capisce. DON è mooolto dentro alle cose. Dopo due giorni ci rivediamo, SUE parole “Anche tu, però, fare le caricature ai funzionari…” ARIDAJE, non era una caricatura (NON so fare caricature, non chiedetemi caricature, chiedetele a CARUBBI, LUI è BRAVO!). Il foglio del blocco (The original ONE ©®™ by Balda 82) è nel mio fascicolo in DG.
Quindi cerco il dialogo. Rifaccio il disegno (quello pubblicato in Part ONE), non a biro ma a china non sul blocco ma su Fabriano F4. Scrivo un letterina (a MACCHINA, avevo una portatile LITTON ROYAL) gentile e circostanziata al Dott. Cirri (più su di lui non c’era nessuno), allego per chiarezza fotocopia del disegno e spedisco per posta.

E qui iniziano le sfighe.
CLICK - Cirri muore dopo due giorni (amo pensare che non abbia avuto la possibilità di leggere la mia).
CLICK - MISTER Y viene beccato a fare PESANTEMENTE gli affari suoi coi soldi degli altri, naturalmente nessun chiasso, si licenzia lui e apre una redditizia attività in proprio.
CLICK - La leggenda parla di ALFONS beccato in ascensore con la segretaria (Hi & Bye EN PLEN AIR).
CLICK - Al resp. dei corsi, qualche anno dopo, mentre pulisce la SUA pistola, gli parte un colpo (come a me con la ZENITH) e centra sua moglie (cosi riporta il Resto del Carlino). Il mistero della camera chiusa.
E io? Beh, dovendo fare il ragioniere e prendere come al solito “due piccioni con un fava” cerco un nuovo lavoro. Nel frattempo affino la mia vena artistica, mi informo. E quindi vado a fare il ragioniere in Piazza San Domenico, a due dico DUE passi da via del Cane: esco dall’ufficio e mi iscrivo alla Nuova Eloisa. Dentro ci trovo IGORT e BALDAZZINI.

Ancora un saluto a Barbara, che si licenziò di sua volontà, ed a cui devo ancora restituire THE WALL dei Pink Floyd (lo conservo comunque con cura...). Un grazie per la scatola di pennarelli che dovevano servire a colorare i miei sogni che però erano e rimangono in BIANCO E NERO.

CLICK adesso vado in Florida con Cristina, nel Frattempo ci attende Hurricane Chris previsto a MIAMI per Domenica. PS noi arriviamo nel pomeriggio.
IO NON CREDO NEL CASO


3 commenti:

Anonimo ha detto...

post degno de "Il Muro di Gomma" di Marco Risi, condito magari di Depeche Mode & Japan... che tempi, eh?

Anonimo ha detto...

sento da un pezzo parlare di Riki Andrews, su siti collegati... allora sono le origini del personaggio?

Abald ha detto...

Le origini del personaggio sono: disegnare i capelli è difficile, disegnare gli occhi è difficile. Quindi cappello e occhiali da sole forever. Poi ho imparato a disegnare un pelo meglio, ma quello che è deciso è deciso.

Il post riguarda le origini di un – mancato – disegnatore di fumetti, moi meme.